FORGOT YOUR DETAILS?

FERMOMAG 12

  • Editoriale – Marta Santacatterina
  • Futurismo o magia? Entrambi, con Depero – Michela Alessandrini
  • Campo Grafico: chiusura in salsa futurista – Laura Dabbene
  • Bragaglia e Boccioni: la bagarre sulla fotografia futurista – Barbara Picci
  • La strana creatura di un saltimbanco – Salvo Taranto
  • La musica futurista: 1910-1911 – Luca Ferrari
  • Abbasso  la pastasciutta!  Conversazione  sulla  cucina  futurista – Michela Alessandrini
  • Lo Stile siede su una Sedia rossa e blu  – Petra Cason
  • Da un solo amore. Breve girotondo con Lubiana – Sergio Sozi
  • Occhi puntati su Keith Haring – Elide La Vecchia
  • Kate Beaton: riscrivere la Storia. A fumetti – Laura Fornasari
  • Le sabbie mobili dei sentimenti – Lara Ferrari
  • Bologna Children’s Books Fair, dove quel che è bambino diventa grande – Elide La Vecchia
  • Acqua Alta, la libreria più bella del mondo – Roberto Righi
  • Pixel con i baffi – Cecilia Mistrali

Copertina di Ale Giorgini: Avantissimo Depero

Editoriale di Marta Santacatterina

Ogni scusa è buona per parlare di Futurismo! Eh sì, perché l’avanguardia più all’avanguardia – almeno in Italia – è una delle nostre passioni e la mostra in corso su Fortunato Depero ci ha offerto il la per dare vita a un piccolo “osservatorio” tra tante discipline: da una presentazione di quella esposizione, appunto, a un gioiello editoriale di grafica degli anni Trenta che ha creato nuovi sviluppi all’impaginazione e che è riuscito a confrontarsi con il Futurismo, armonizzando eroicamente l’arte tipografica all’esigenza di libertà di Marinetti&Co. Per la rubrica fotografia, scoprirete una interessante querelle tra Umberto Boccioni e i fratelli Bragaglia, che attraverso continue sperimentazioni indagavano il tema della resa del movimento sulla pellicola, mentre Il codice Perelà è al centro di un articolo che svela qualche aspetto del celebre “antiromanzo” di Aldo Palazzeschi. Meno noti, ma altrettanto significativi, gli apporti del Futurismo su altri due ambiti: la musica e la cucina. Per il primo, abbiamo puntato gli occhi su Luigi Russolo e sui suoi strani apparecchi generatori di suoni e rumori, mentre in ambito gastronomico sono ancora Filippo Tommaso Marinetti e Fillia i protagonisti, con il loro Manifesto della cucina futurista del 1930 che viene raccontato in esclusiva per “fermomag” da Fabio Amadei, docente di Storia e cultura della gastronomia italiana presso Alma, la Scuola internazionale di cucina di Colorno (Parma).

A segnare il passaggio tra il focus futurista e le consuete rubriche di “fermomag”, sta Lubiana: Sergio Sozi ci presenta la capitale slovena con parole profondamente legate alla letteratura e alla poesia, facendoci scoprire le strade e intravedere i monumenti in un percorso che ha molto a che fare con il sogno.

Nelle pagine a seguire trovano spazio gli approfondimenti e le notizie che caratterizzano la nostra linea editoriale: la rubrica Cent’anni di design non poteva non essere dedicata a De Stijl – che proprio quest’anno celebra il centenario – e che celebriamo con un oggetto indimenticabile, la Sedia rossa e blu di Gerrit Rietveld. Tra le grandi mostre vi segnaliamo quella di Milano dedicata a Keith Haring, mentre per l’illustrazione vi presentiamo Kate Beaton, fumettista canadese che, con grande sense of humor, disegna inventa storie bizzarre grazie alla reinterpretazione di personaggi storici e letterari: il suo successo è stato tale che i suoi lavori digitali sono diventati libri cartacei diffusi in tutto il mondo. A proposito di libri illustrati, aprile è il mese della Bologna Children’s Book Fair, evento di cui vi parliamo proponendovi qualche immagine della mostra sugli illustratori di questa edizione. Troppo amore, e troppo poco amore, sono i due poli attorno ai quali gravita il nostro sguardo sulle nuove uscite cinematografiche, che valgono come consigli di film assolutamente da non perdere.

Chiudiamo con un altro piccolo viaggio, questa volta all’interno di un unico negozio che ci ha fatti innamorare. La libreria Acqua Alta di Venezia è un sogno a occhi aperti, è contemporaneamente un luogo misterioso popolato di gatti e dove i volumi non sono solo oggetti da comprare, ma vera e propria architettura di carta, a dimostrazione che un libro può essere un pilastro del nostro spirito ma anche, perché no, del nostro abitare.

TOP