Un luogo unico dedicato alla memoria degli odori, che raccoglie i profumi esistenti o futuri, per ritrovare traccia di alcuni grandi profumi scomparsi e farli rinascere. Per anni, l’idea di una “Maison des Parfums” dove professionisti e appassionati potessero riscoprire i profumi indossati o amati è stata in esame presso la Commissione Tecnica della Società Francese dei Profumieri, fondata da Jean Kerléo nel 1976. Il 26 aprile 1990 il progetto ha preso forma con l’inaugurazione dell’Osmothèque (dal greco osmè = odore e theke = conservazione), con sede a Versailles.
Kerléo ha formato una squadra composta di appassionati e profumieri professionisti che hanno ritrovato i profumi scomparsi, creato una memoria vivente e costruito un patrimonio olfattivo. Questi pionieri avevano a disposizione circa 400 formule, fra le quali 70 di profumi scomparsi. Il gruppo voleva inoltre condividere la conoscenza con il grande pubblico, studenti e professionisti: sono nati così gli “osmothécaires”. Facendo un passo indietro, nel 1984 il presidente di Patou, Jean de Mouÿ, sollecitò Jean Kerléo alla ricostruzione dei profumi della casa Patou, non più in vendita, e le cui formule erano conservate in cassaforte. Kerléo accettò la sfida e ritrovò gli accordi di Moment suprême, de Normandie, d’Amour Amour, d’Adieu Sagesse ecc: dodici profumi riuniti sotto il nome di “La mia collezione”. Questo e altri successi hanno convinto molti ad affidare le loro formule all’Osmothèque, facendole risorgere.
Molti profumi che hanno, o hanno avuto, grande influenza sul mercato, rischiano infatti di andare persi: cambiamenti della moda e dei gusti, fallimento delle aziende produttrici, modifiche nelle formulazioni. Per esempio Chypre, fragranza del 1917 di François Coty, nella sua versione moderna ha poco o nulla in comune con quella originale. Il museo ha inoltre ricreato nel 2007 il profumo utilizzato da Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena.
L’Osmothèque ricrea i profumi scomparsi in stretta conformità con la formula originale, utilizzando quanto più possibile le materie prime utilizzate al tempo della creazione, indipendentemente dagli attuali vincoli normativi. I profumi sono conservati in appositi recipienti di alluminio, immagazzinati nel seminterrato del museo con aria condizionata a 12 gradi Celsius.
La nascita della collezione è stata possibile grazie alla competenza dei primi osmothécaires, al lavoro degli archeologi e alla loro lungimiranza nel preservare materie prime e basi diventate introvabili. L’Osmothèque ha inoltre una libreria, organizza eventi e conferenze.
Sito internet: www.osmotheque.fr